Ho vissuto in tanti paesi, ho studiato e lavorato all’estero per grandi aziende internazionali e ho avuto l’opportunità di lavorare con persone di varie nazionalità.
Non sono classista, non penso che ci sia una solo nazionalità che abbia più successo di un’altra nel marketing o in altre discipline, ma mi sono spesso chiesta lavorando in gruppi di lavoro con persone che provenivano da vari paesi, perchè gli italiani comunque spiccassero per un motivo o un altro.
Italians do it better, why?
In Italia per trecento anni sotto i Borgia ci sono stati guerra, terrore, criminalità, spargimenti di sangue. Ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo, il Rinascimento. In Svizzera vivevano in amore fraterno, avevano 500 anni di pace e di democrazia. E cosa hanno prodotto? L’orologio a cucù.
(Orson Welles)
I manager che sanno innovare, osare, rischiare, rompere le regole, deliziare, amplificare le potenzialità di un team o di un progetto sono spesso italiani, perché ? Perchè sono cresciuti in un ambiente ostile, stimolante, invadente e senza regole e le regole se le sono creati da soli.
Alla fine lo dobbiamo ammettere agli italiani piace lamentarsi del loro paese, sono probabilmente i meno patriottici del mondo, ma falli uscire dall’Italia e falli stare in altri paesi e creeranno subito delle piccole “Italia” all’estero e non sto parlando di quello che è successo con l’immigrazione di inizio novecento in America o in Europa, sto parlando dei cervelli, dei business manager che emigrano in altri paesi adesso o che l’hanno fatto negli ultimi anni.
All’estero i manager italiani portano un DNA di centinaia di anni fondato sull’arte, la magnificenza, la falsità, l’arte dell’ arrangiarsi e di rompere le regole. Ecco cosa ci influenza nel nostro modo di essere manager “italiani”:
La Grande Bellezza.
Essere circondati fin dall’infanzia dalla bellezza del nostro paese, da chiese, palazzi, da un’arte meravigliosa fa venire un grande senso estetico. E’ proprio nel nostro DNA, lavorando nel marketing o nelle scelte di design di prodotto, l’apporto degli italiani è fondamentale.
Gli italiani hanno un senso dell’equilibrio estetico innato. L’essenziale ha sempre un gusto armonico, un senso di familiarità.
Le regole esistono per essere infrante.
In una società che crea regole, ma che ti insegna a romperle e trovare una via più veloce, in una società che fa di tutto per scoraggiarti, per ostacolarti, le persone, per sopravvivere sviluppano istintivamente il pensiero laterale. Pensare fuori dagli schemi ti viene spontaneo fin da bambino.
L’ attenzione a non essere “fregati” è il pensiero laterale costante degli italiani. Avendo vissuto all’estero ho notato come le persone siano piu’ fiduciose del prossimo e dello stato e non vivono in uno stato di “allerta costante” rispetto agli altri.
Quando abitavo in Germania ho preso in affitto un nuovo appartamento, il proprietario mi ha regalato dei mobili e io ho pensato subito, chissà che succede poi, che fregatura ci sarà dietro l’angolo, mi alzerà l’affitto o chissà che altro vuole, no, voleva essere solo gentile, ma il mio stato di “allerta all’italiana, attenzione dove vuole fregarmi” era lì e non si voleva fidare.
Gli italiani vivono in uno stato perenne di “allerta” sviluppando il pensiero laterale per sopravvivere, questo porta ad una mente che lavora su diversi livelli e scenari, che è di grande aiuto nello sviluppo strategico del business, per valutare velocemente i punti di forza, di debolezza e soprattutto le minacce e opportunità.
L’empatia. L’intelligenza emotiva.
Gli italiani sono abituati sin da piccoli a dimostrare i propri sentimenti e il loro affetto. Nei paesi europei del Nord è il contrario, si insegna ai bambini ad avere un proprio spazio personale che non deve essere invaso. Provate a dare un bacio come saluto ad uno scandinavo o ad un tedesco del nord della Germania, la prendono come un’offesa.
Questi sentimenti che non nascondiamo ci aiutano ad avere una certa sensibilità nella lettura dei sentimenti altrui e portano ad un’empatia congenita.
Gli italiani l’empatia la imparano dall’universo femminile da cui sono circondati, la imparano dai gesti affettuosi e dal raccontarsi di mamme, nonne e zie. Questo porta ad un aumento dell’intelligenza emotiva, così fondamentale, nelle organizzazioni odierne.
Il gusto della vita.
Il gusto di ascoltare, di mangiare, di incontrarsi con altre persone con amici, conoscenti e colleghi.
Questo sapersi godere la vita aiuta a creare un clima vivace nel “dopo lavoro” con i vari colleghi della stessa azienda, in Germania ero l’organizzatrice di aperitivi e cene, assieme ovviamente ai miei amici spagnoli, si improvvisava una serata, un’uscita poche ore prima, i tedeschi e gli inglesi avevano bisogno di 1 o 2 settimane per dire di si, se non era pianificato non venivano.
Questa spontaneità nel godere della vita e di portare il business fuori dall’ufficio aiuta a creare gruppi di lavoro coesi e più in sintonia.
Questi sono alcuni spunti di riflessione a cui pensavo da tempo, aspetto i vostri racconti o aneddoti ed altri spunti di riflessione.
I manager italiani allora hanno o non hanno una marcia in più?
Namaste
Petra
2 risposte
Interessante Agata. Sarebbe bello avere qualche dato e statistica a riguardo. Ritengo che ci manchi ancora una certa inclinazione a delegare compiti come quelli per le comunicazioni con i clienti.
ciao Lorenzo, si probabile che il delegare per noi sia difficile, soprattutto perchè ci abituano poco a lavoare in team.