I 6- in italiano piacciono a Google.
Capire come i 6- in italiano mi abbiano aiutato a scrivere i post su Linkedin e sul Blog
Capire come i 6- in italiano mi abbiano aiutato a scrivere i post su Linkedin e sul Blog
Eccomi sono una Perennial? Over 40, amante della tecnologia, curiosa, super green, adoro lo yoga e le camminate in montagna? Allora partiamo dal nome che proprio non mi “garba” come dicono i miei amici toscani, pero’ effettivamente nella categoria mi ci ritrovo. Io la definirei di più come una tribù che non una categoria.
Lavorando come consulente, ho spesso l’opportunità di incontrare molte aziende soprattutto del triveneto, il mio lavoro mi porta a fare un’analisi delle loro campagne di comunicazione, di branding e soprattutto capire il loro livello di “digitalizzazione”. Purtroppo, spesso mi accade che dopo una piccola analisi sulla loro presenza online e dei competitors il risultato sia spesso deludente, molte aziende hanno ancora siti un po’ vecchi, poco navigabili e non posizionati in modo corretto a livello di motori di ricerca. A quel punto mi viene sempre in mente una frase che mi hanno detto dei cari amici che lavorano nel digital marketing: “Se non esisti su Google non esisti, e soprattutto la seconda pagina di Google è il posto migliore dove nascondere un cadavere”.
Fra pochi giorni è Natale e ormai i giochi sono fatti, oppure no, perchè se è vero che le persone comprano fino al 24 Dicembre, è altrettanto vero che i centri commerciali e i negozi sono pieni anche dopo il 26, fino alla befana. Le persone poi hanno ricevuto le famose “paghette” e hanno una capacità di spesa maggiore, se poi come succede spesso non si parte per un viaggio, come piccolo peccato ci si concede qualcosa in più.
A guardare i social network è tutto un proliferare di Selfies, si fanno i famosi “autoscatti” con la mamma, con i cuccioli, con il fidanzato, con il personaggio famoso, o per mostrare dove si è al mare, in montagna, davanti ad un monumento famoso, o in punta di una gondola con il gondoliere che in veneziano ci prende in giro.
L’idea del narcisita seriale mi è venuta pensando ad alcune persone conosciute sul lavoro e dopo l’intervista di Brian Solis, un grande antropologo digitale a cui chiedevo la sua visione sull’evoluzione della personalità digitale degli individui nel prossimo futuro. La tendenza nel web è la crescita esponenziale della visibilità “sociale”, stiamo diventando tutti opionion leader e narcisisti, siamo tutti degli esperti e dei giudici di quello che avviene soprattutto online.
La cosa che ho imparato intervistando alcune persone o parlando con loro è cercare di andare oltre l’aspetto puramente professionale, cercare di capire chi è veramente la persona che scrive il libro, capire le emozioni e le idee che lo hanno portato a creare quel lavoro. E poi cercare di suscitare in loro delle emozioni per far uscire la parte più vitale, umana e più vera.
Un pomeriggio di qualche giorno fa negli uffici di NetPropaganda, assieme a Riccardo Scandellari, ho avuto la fortuna di intervistare Brian Solis, un grande uomo che si definisce analista digitale, antropologo, e anche futurista. È un autore premiato che è riconosciuto a livello mondiale come uno dei leader di pensiero più importanti in trasformazione digitale. Una di quelle persone che ti piace “leggere” che è d’ispirazione per molte persone nel mondo digitale e nel marketing.