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Dati vs. Intuizione: chi vince nella battaglia delle decisioni aziendali?

Oggi voglio svelarvi un segreto che mi ha sempre lasciato perplesso nel mondo degli affari: la sottovalutazione dei numeri provenienti da CRM e business intelligence. Sì, proprio così! Nonostante siano strumenti potentissimi, molte aziende li lasciano in un angolo a prendere polvere o, peggio ancora, non li usano affatto. Ma perché mai accade tutto ciò? Forse perché si pensa che l’analisi dei dati sia un compito da geni informatici o che sia un mondo troppo complicato da affrontare? Oppure è semplicemente perché molti non sanno cosa possono ricavare da questi dati e come trarne il massimo vantaggio? La verità è che la risposta è molto più semplice di quanto sembri: molte aziende non hanno idea di quale tesoro si nasconda tra quei dati e di come sfruttarlo al meglio. Stando a uno studio condotto da Gartner, solo il 32% delle decisioni aziendali viene preso basandosi esclusivamente sui dati. Immaginate un po’! Il restante 68% dei manager si affida ancora alle loro sensazioni e percezioni personali per prendere decisioni di grande rilevanza. Ma attenzione, perché questo …

Ascolti il tuo consumatore? 5 regole d’oro per farlo.

Quali sono le regole per capire il nostro consumatore? Quali sono i mezzi che abbiamo per ascoltarli ? Le domande di chi lavora nel marketing sono sempre le stesse. Che si parli di un lancio di un nuovo prodotto o del calo delle vendite o delle quote di mercato le domande sono spesso queste: ” Ma al consumatore piacerà? Lo comprerà? E per quale benefit comprerà il nostro prodotto? E perché non compra più quest’articolo?” Parlando di beni di largo consumo, i dipartimenti di marketing rispondono a questa domande con ricerche di mercato di tipo qualitativo o quantitativo, mettendo in test quasi tutto dagli spot pubblicitari, ai prodotti di varia natura, alla user experience del sito, al nuovo claim, è un continuo testare e testare.

Stressati? Meditazione, e mindfulness da provare.

I manager di oggi sono le persone che sono sottoposte al maggior stress possibile e pare che le donne manager soffrano molto di più rispetto ai colleghi maschi. Sicuramente c’è della verità in quello che dicono, per esperienza personale, da donna oltre al lavoro, quando rientro ho da seguire altre cose che si accumulano ed ecco perchè cerco di non saltare mai la mia lezione di Yoga, il mio angolo privato dedicato solo a me. Lo stress è la prima epidemia  della nostra civiltà (Deepak Chopra)

L’arte della semplicità nel business. 4 Regole d’oro da usare.

La mia vita in queste settimane è piuttosto frenetica, ma molto interessante, infatti sto partecipando a diversi eventi, e ho il piacere di scoprire presentazioni di strategia media e grandi progetti di prodotti estremamente innovativi. Il fil rouge in alcuni progetti o presentazioni è spesso la complessità, le trovo artificiosamente complicate, anche se il business o l’idea sono molto buone.

Perché i manager italiani hanno una marcia in più.

Ho vissuto in tanti paesi, ho studiato e lavorato all’estero per grandi aziende internazionali e ho avuto l’opportunità di lavorare con persone di varie nazionalità. Non sono classista, non penso che ci sia una solo nazionalità che abbia più successo di un’altra nel marketing o in altre discipline, ma mi sono spesso chiesta lavorando in gruppi di lavoro con persone che provenivano da vari paesi, perchè gli italiani comunque spiccassero per un motivo o un altro. Italians do it better, why?

B2B e B2C, differenze e affinità. Volete innamorarvi o sposarvi?

Ha ancora senso fare distinzioni fra il marketing in un’azienda B2B (business to business) e il marketing in un’azienda B2C (Business to consumer)? Ci ho pensato e avendo lavorato in tutte e due le realtà ho provato a fare una riflessione sui diversi strumenti di marketing e di vendita  che si usano e che tipo di relazioni si creano fra consumatore, responsabile marketing, buyer, e funzionari di vendita.

Ma avete un po’ di etica?

La notizia sul caso Volkswagen ha sbalordito un po’ tutti, la news è girata in modo improvviso, dirompente, sconcertante e altrettanto immediato è stato il crollo del titolo borsistico. Ci si chiede oggi ma quanto sarà la perdita d’immagine per il gruppo dopo questo “epic fail”,  chi pagherà per questo? Cosa pensa ora il consumatore che sta guidando la sua Golf o Passat? Quanto beneficeranno gli altri marchi automobilistici da questo “scivolone”? Tante domande, varie le ipotesi penso che solo il tempo ci darà tutte le risposte. Tutta questa vicenda mi ha fatto ripensare all’intervista fatta al Prof P. Kotler qualche mese fa durante il PKMF a Milano, in cui lui mi raccontava: In un prossimo futuro i consumatori compreranno beni o servizi da società socialmente responsabili, a parità di prezzo e di performance sceglieranno il prodotto che fa anche del bene. (P.Kotler) Oggi si deve fare impresa pensando ad un impegno etico e di social responsibility, ma cerchiamo prima di capire cosa significa. La Responsabilità Sociale d’impresa (Rsi) o Corporate Social responsibility (Csr) in inglese è, secondo la Comunicazione …

I 5 insegnamenti del mio Life Coach Artù

Si sa che un cane può portare tanta felicità in una famiglia, ma non avrei mai pensato che il nostro Artù diventasse anche una fonte di ispirazione e mi potesse far riflettere su certi aspetti della vita, insomma per me è diventato un vero e proprio Life Coach. Lord Byron descrive bene il suo fedele amico: “Bellezza senza Vanità, Forza senza Insolenza, Coraggio senza Ferocia, e tutte le Virtù dell’uomo senza i suoi Vizi” Aveva assolutamente ragione, i cani sono la versione migliore dell’uomo, leali, appassionati, entusiasti, generosi, affettuosi e assolutamente devoti. Tutte le doti che cerchiamo nelle altre persone e che spesso vengono disilluse dai fatti o dal tempo. Ed eccovi i suoi 5 insegnamenti: 1 –  Carpe Diem, cogliete l’attimo Il cane vive nel presente non nel passato ed ignora il futuro. Artù riesce ad apprezzare ogni momento della sua giornata, ed è realmente felice. Felice quando mangia, quando esce, quando gioca. Dobbiamo imparare ad apprezzare ogni singolo istante senza pensare a quello che verrà o che è stato, sia nella vita che nel lavoro. Lo so non è molto semplice ma …