Yoda e i suoi 4 insegnamenti di marketing.
Oggi è StarwarsDay e ho colto l’occasione per rispolverare i mitici insegnamenti del maestro Yoda. Un accostamento strano, si è vero, ma seguitemi perchè da un grande Jedi derivano grandi insegnamenti.
Oggi è StarwarsDay e ho colto l’occasione per rispolverare i mitici insegnamenti del maestro Yoda. Un accostamento strano, si è vero, ma seguitemi perchè da un grande Jedi derivano grandi insegnamenti.
Ho avuto dei commenti interessanti nell’ultimo post di marketing che ho scritto:“Le 5 skills che ogni Marketerer dovrebbe avere nel 2017” e soprattuto uno mi ha colpito e mi ha ispirato a scrivere questo post. Massimo Pavan ha commentanto dicendo: ..si porta a confondere spesso il marketing (quella meravigliosa disciplina che porta “la vendita al superfluo”) con la comunicazione di un oggetto/servizio che già esiste. In effetti ha ragione lui il marketing è spesso confuso o addiritura vienne usato come sinonimo di comunicazione.
A guardare i social network è tutto un proliferare di Selfies, si fanno i famosi “autoscatti” con la mamma, con i cuccioli, con il fidanzato, con il personaggio famoso, o per mostrare dove si è al mare, in montagna, davanti ad un monumento famoso, o in punta di una gondola con il gondoliere che in veneziano ci prende in giro.
Ha ancora senso fare distinzioni fra il marketing in un’azienda B2B (business to business) e il marketing in un’azienda B2C (Business to consumer)? Ci ho pensato e avendo lavorato in tutte e due le realtà ho provato a fare una riflessione sui diversi strumenti di marketing e di vendita che si usano e che tipo di relazioni si creano fra consumatore, responsabile marketing, buyer, e funzionari di vendita.
Le domande di chi lavora nel marketing al lancio di un nuovo prodotto o al calo delle vendite di un altro sono queste: ” Ma al consumatore piacerà? Lo comprerà? E per quale benefit comprerà il nostro prodotto? E perché non compra più quest’articolo?” Parlando di beni di largo consumo, i dipartimenti di marketing rispondono a questa domande con ricerche di mercato di tipo qualitativo o quantitativo, mettendo in test quasi tutto dagli spot pubblicitari, ai prodotti di varia natura, alla user experience del sito, è un continuo testare e testare.
La mia vita in queste settimane è piuttosto frenetica, ma molto interessante, infatti sto vedendo diverse presentazioni di strategia media e grandi progetti di prodotti estremamente innovativi. Il fil rouge in alcune presentazioni però era la complessità, le trovavo artificiosamente complicate, anche se il business o l’idea erano molto buone.
Una regola molto semplice, ma di grande impatto: dai sempre alle persone più di quello che si aspettino ~ Nelson Boswell Natale si avvicina e come tutti gli anni, i regali si fanno sempre più sotto data, almeno io arrivo sempre all’ultimo e l’e-commerce mi ha risolto molti problemi. A portata di click si trovano tanti prodotti diversi, per lui, per lei, per il bambino, la ragazzina, per la zia pallosa e la mamma esigente. Il top è riceverli direttamente a casa con il loro bel pacchettino già fatto.
In attesa del rientro a casa e dopo tre giorni dove si è parlato di marketing con grandi esperti, colleghi che venivano da più di 20 paesi, la cosa che mi rimane ancora impressa e che mi tengo ben stretta, è la frase che ho sentito da un grande amico, marketer, visionario e CEO di una grande multinazionale. Ha detto e ripetuto più volte: “Il successo porta cattivi consigli, abbiamo sbagliato, ma è dai più grandi errori che nascono i più grandi successi!” Mentre diceva questa frase ho subito pensato.. questa è la cosa che mi rimarrà più impressa di tutto l’incontro. Quanti errori e quanti fallimenti si succedono in un’azienda, e che coraggio ci vuole per alzarsi e dire: “Ho sbagliato, adesso è ora di cambiare” e quanti sbagli ancora bisogna fare per trovare la giusta direzione, la strategia vincente che farà dimenticare le tante cadute? Quando un imprenditore o un manager pensa di essere arrivato al successo è li che spesso fa il suo più grande errore, ovvero pensare che i successi siano infiniti, eterni ed immutabili. L’ autostima e l’ego li trascinano verso quella che …
Tanti amici in questi giorni mi hanno girato l’articolo provocatorio uscito sul Sole24 ore dove Seth Godin pare scagliarsi contro i social: “Il guru del marketing contro i social: «Non servono ai brand, riscopriamo l’attenzione»” Lui parla di attenzione e di ritorno alle origini, al DNA della marca, alla sua autenticita, alla narrazione consapevole per le persone che osno interessate ad ascoltare, e ribadisce con tono polemico: «Dobbiamo far scendere i brand dalla giostra dei social media, che va sempre più veloce, ma non arriva mai da nessuna parte. È giunto il momento di smettere di convincere con insistenza e di disturbare o fare spamming, fingendo di essere i benvenuti. Siamo in una fase storica accelerata che non ammette però scorciatoie e occorre concentrarsi su un percorso lungo e sostenibile, tornare all’autenticità, che passa necessariamente dalle esperienze. A meno che tu non stia vendendo teoremi matematici, stai vendendo emozioni. D’altronde siamo umani, non cyborg. Almeno per ora», Nel libro poi inizia un discorso sul ruolo dell’mpatia Cosa consiglierebbe a questa nuova generazione di professionisti per …