Stavo tornando da un viaggio di lavoro e ho notato come fossi soddisfatta delle persone incontrate e delle nuove idee viste, e mi sono chiesta perché? Perché avevo esplorato nuovi mondi, categorie “fuori” dal mio solito circolo professionale. Avevo conosciuto persone che mi avevano fatto riflettere che non c’entravano nulla con il mio lavoro, avevano contaminato il mio mondo con idee creative assurde, incredibili ma brillanti. Ed ho pensato a quante volte facciamo le cose nello stesso modo,frequentiamo le stesse persone, lavoriamo con le stesse aziende, agenzie, e ripetiamo all’infinito questa dolce routine. Rimanere all’interno del proprio “microcosmo” è rassicurante, ci si sente a proprio agio come all’interno di un piumone caldo, ma lì non succede mai nulla di magico o straordinario. La famosa “comfort zone” è descritta cosi: uno spazio comportamentale dove le vostre attività e comportamenti si adattano alla routine e ad un modello che riduce al minimo lo stress e il rischio “. Nella nostra zona di comfort, c’è un senso di familiarità, di sicurezza e di certezza che sono molto rassicuranti, quando facciamo un passo al di fuori di questo …